Pastificio dei Profeti

31 Visits
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
  • Pastificio dei Profeti
Service description

Le semole

Le semole che utilizziamo nel nostro processo di pastificazione provengono da coltivazioni biologiche sparse sul territorio italiano: svevo, san carlo, simeto, saragolla, capelli, etc. Teniamo conto e rispettiamo la variabilità dei raccolti e delle annate, creando così miscele “variabili” che riescono a tenere saldi, standardizzandoli, i parametri di qualità e nutrizione.

Il processo produttivo

Per esaltare la qualità della nostra “materia prima”, il Pastificio dei Profeti utilizza un metodo di lavorazione che riproduce i processi dell’antica arte pastaria: un morbido ma elastico impasto, trafilatura in bronzo, lenta essiccazione a bassa temperatura.

Filosofia

Passione, dedizione, lavorazione artigianale attraverso la trafilatura ruvida, la lenta essiccazione a bassa temperatura e accurata selezione delle migliori semole della coltura biologica italiana, sono gli ingredienti della nostra pasta.

Abbiamo cercato di elaborare un logo che richiamasse i nostri valori ed un packaging che potesse lasciar trasparire la qualità , esaltando le caratteristiche del nostro prodotto. Il Pastificio dei Profeti ha anche l’ambizione di essere un’azienda solidale, rispettosa dell’ambiente e di chi ci lavora. Per questo abbiamo deciso di devolvere una parte degli utili in progetti umanitari e sociali. Siamo fortemente convinti che questo sia il nuovo modo fare impresa.

“Le sapienti mani di mia madre, la domenica impastavano una volta i Malloreddus, un’altra la Fregola, un’altra ancora chissà. Sensazioni e valori che si trasformano in passione, che si consolidano attraverso una lunga ed attenta formazione. L’incontro di condivisione con il mio socio ed amico Claudio. Oggi, tutto questo, ha preso forma ed è diventato il Pastificio dei Profeti. Un’azienda diversa, solidale, rispettosa dell’ambiente e di chi ci lavora.”

Le semole

Le semole che utilizziamo nel nostro processo di pastificazione provengono da coltivazioni biologiche sparse sul territorio italiano: svevo, san carlo, simeto, saragolla, capelli, etc. Teniamo conto e rispettiamo la variabilità dei raccolti e delle annate, creando così miscele “variabili” che riescono a tenere saldi, standardizzandoli, i parametri di qualità e nutrizione.

Il processo produttivo

 

Per esaltare la qualità della nostra “materia prima”, il Pastificio dei Profeti utilizza un metodo di lavorazione che riproduce i processi dell’antica arte pastaria: un morbido ma elastico impasto, trafilatura in bronzo, lenta essiccazione a bassa temperatura.

Storia della Pasta

Noi italiani, come è noto, apprezziamo la buona cucina. Amiamo, infatti, sia cucinare che stare a tavola. Ci dilunghiamo volentieri a conversare mentre gustiamo le nostre indiscusse prelibatezze culinarie.

Essendo la nostra penisola luogo dove vari popoli e culture si sono intrecciate ed integrate, la nostra cucina ne ha rispecchiato i differenti sapori, diventando così  ricca, varia e saporita.
Dal sud al nord dello “stivale” si alternano tante diverse cucine regionali, ognuna con le sue peculiarità . Carne, pesce, verdure e dolci, ma a farne da regina: la pasta.
Già  7000 anni fa, raccontano antiche fonti, che l’uomo abbandonando la vita nomade e dedicandosi ad una vita più stanziale, inizia a lavorare la terra, scopre il grano ed inizia a coltivavarlo. Lo macina e da questo ne ricava la farina e scopre il grano, lo coltiva ed impara a macinarlo, ricavandone farina. Scopre che mescolandola con l’acqua ottiene un impasto che spiana e cuoce sulle pietre roventi.
Già  nell’antica Roma, Cicerone e Orazio narrano nelle loro opere quanto i romani erano golosi “lagana”, strisce di pasta sottile fatte con farina ed acqua, da cui derivano le nostre lasagne.
Le leggende raccontano che nel lontano 1292 Marco Polo, di ritorno dalla Cina, ci abbia portato a conoscenza degli spaghetti. Questa storia non è suffragata da prove certe, anzi, molti documenti scritti mostrano che la pasta era già  presente in Sud Italia ancora prima della nascita del famoso navigatore. Molto probabilmente sono gli arabi che introducono la pasta nella cucina italiana intorno all’anno 1000. Infatti, in uno scritto che risale al 1154, il geografo arabo Al-Idrin parla di un “cibo di farina in forma di fili” chiamato triyah che si confezionava in Sicilia a Trabì, vicino Palermo.
Da allora, fino al 1700, la pasta entra e si radica nella cultura alimentare italiana anche se, nonostante le varie forme, si chiama tutta: maccheroni. Solo nella seconda metà  del 1700, i napoletani si appropriano di questa denominazione per indicare le loro paste lunghe trafilate.
Con il passare del tempo la pasta si diffonde ulteriormente in tutta Italia, creando nuovi formati e gustosi condimenti che caratterizzano le differenti regioni del nostro “Bel Paese”, rendendola così, l’alimento più apprezzato e famoso al mondo.
Le selezione della materia prima, oltre il processo produttivo, per noi è la base di partenza e valore imprescindibile per dar vita ad un’ottima pasta.

il Grano

L’impatto che il frumento ha avuto nella storia dei popoli è scritto in una serie di avvenimenti riconducibili innanzitutto alla necessità  di soddisfare i bisogni alimentari delle popolazioni attraverso i millenni. Nessun’altra pianta, come il frumento, ha influenzato la storia dell’uomo, dal neolitico in poi. I derivati del frumento sono alla base della dieta mediterranea, soprattutto pane e pasta, emblema della cucina italiana.

Sembra che il progenitore dell’attuale grano sia stato il triticum monococcum, un grano dalla spiga piccola e con uno scarsissimo contenuto di glutine, parente del farro.
Da questo si è passati al triticum dicoccum con spighe più grandi e quindi più redditizio,  per poi arrivare alle due varietà  di grano tenero e duro.
Dal grano tenero si ottiene la farina bianca destinata alla produzione di pane, dolci e prodotti lievitati. Essa si differenzia dal grado di raffinatura che, dopo la macinatura, il mugnaio esegue con il processo detto “setacciamento”.
Il grano duro, invece, è quel tipo di frumento chiamato”Triticum Durum” dalla cui macinazione si ottiene la semola di grano duro. Anche questa può essere più o meno raffinata, da qui i due tipi: “semola”, è  di colore giallo più intenso e granulosità  più grossolana, e”semola rimacinata”, più raffinata in quanto sottoposta a più passaggi di setacciatura durante la fase di macinatura.

Service Details
Codice prodotto
887
Produttore
Pastificio dei Profeti
Zona di produzione
Turri (VS) Sardegna - Italia
Additional informationTerms of sales and returns
Service Tag

#cibo e bevande

#partnership

#pastificiodeiprofeti

Usta F&B
Usta F&BOschiri, Italy
Usta Food & Beverage, uno scrigno colmo di buongusto italiano, un tesoro per i sensi, ricchezza per vista, olfatto e gusto.
Start doing Business with this Company